Perfezionismo e immortalità

Nei precedenti post ho affrontato il tema della morte per chiarire perché il pensiero della morte è così profondamente angosciante per molti esseri umani. Ho detto che, se la morte rappresenta la fine di tutto, un sottofondo di frustrazione mortifera accompagna i nostri progetti, le nostre attività, i nostri desideri che tendono invece a rinnovarsi e aggiornarsi quotidianamente con una certa continuità. L'idea che possano finire nella morte crea disagio e sofferenza.
Ho detto anche dell'idealismo ottuso, del fatto cioè di porsi obiettivi utopici e irragiungibili quasi solo per il gusto perverso di disattenderli. Questo meccanismo è alla base di ogni mania di perfezione.
L’etimologia del termine “perfezione” risale al latino perficio che significa letteralmente “finire”, mentre perfectio vuol dire “compiuto”, portato a termine. L'origine di questo termine mi riporta inaspettatamente al concetto di fine e di termine. Potrei parafrasare l'etimologia, quindi, dicendo che tendere alla perfezione significa portare alla fine, tendere al compimento.
Se la perfezione si dirige verso una particolare attività, questo vorrà dire cercare di concluderla nel modo migliore possibile. Se la perfezione si rivolge ad un intero progetto di vita, queste manie di perfezionismo ci portano a tendere verso il suo definitivo compimento, come se un piano di vita con fini e obiettivi prestabiliti non aspettasse che di compiersi concretamente in una vita vissuta.
Potrebbe succedere, però, che la morte ci colga prima che tale progetto sia effettivamente compiuto o meglio, potrebbe succedere di essere assaliti dalla preoccupazione di tale mancato compimento causa morte.
A ben vedere, infatti, un piano di vita compiutamente perfetto non prevede né imperfezioni né interruzioni. Come la morte fisica interrompe il processo vitale, allo stesso modo l'imperfezione lascia il nostro progetto di vita insoddisfatto. Di converso l'immortalità rientra nella sfera ideale della perfezione come compimento vitale.
D'altra parte, però, se l'immortalità del corpo è impossibile, allo stesso modo conserviamo un'idea di perfezione costruita ad hoc per essere frustrata. Proprio quando ci si aspetta il massimo, la disillusione ci sconvolge travolgendoci come un treno. Allo stesso modo, ponendosi obiettivi stellari ci si mette nelle condizioni di essere continuamente insoddisfatti e scontenti.

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