«Alla fine è sempre colpa mia»: il vittimismo
1) "Non ce la faccio, non ce la posso fare, non ci riuscirò mai" Tra i tanti modi attraverso i quali si tende verso la morte come fine il vittimismo è di certo una degli atteggiamenti più comuni e più interessanti da osservare e analizzare. Il vittimismo, infatti, è una forma molto celata e subdola di distruttività e di autodistruttività. La sua origine sta nella sensazione di debolezza e d'insicurezza, poiché nasce dalla percezionde della propria incapacità e inadeguatezza di fronte ai più comuni obiettivi della vita umana. Nella prima infanzia si mette in mostra la propria naturale fragilità per ottenere considerazione e affetto. Il vittimismo protrae quest'atteggiamento fino all'età adulta. 2) La costruzione del nemico Il vittimismo si attiva quando l'io non cosciente sente franare la sua identità al punto da aver bisogno di individuare -o addirittura costruire- fuori di sé un'entità su cui proiettare frustrazioni e ansie proprie. C'è infatt