A Sanremo 2017 vince la scimmia nuda contro lo spaesamento e l'inquietudine.

Da anni il Festival di Sanremo non mi appassiona più anzi mi annoia. Inevitabilmente getto un orecchio alle canzoni, uno sguardo allo spettacolo ma spesso la delusione mi coglie prima di esserne veramente coinvolta.
Quest'anno, però, il mio orecchio si è fermato sui vincitori. Su Francesco Gabbani, un bel 34enne orfano di talent. L'originalità di questo personaggio e del suo lavoro è stata accolta dal grande pubblico, che lo ha premiato con la vittoria.


Gabbani, con lo stile del tormentone ha cantato col sorriso lo spaesamento e la dispersione della nostra identità culturale, il bisogno di ricercarne una nuova, la frammentazione riprodotta dai social e dal web, la vanità, la disincarnaziome, la disumanità. In questo calderone di goffaggini ed errori ha messo in scena la scimmia, l'uomo darwiniano che, all'apice della sua evoluzione, ha perso il pelo ma non il vizio dell'alienazione, oramai spogliato della sua identità di uomo occidentale.

Sì perché in quei principi intellettuali che lo volevano al vertice della catena evolutiva non ci crede più e a culture lontane cerca di rubare una spiritualità più intima e vera che possa calmare la frenesia del suo ego.
Ma una scimmia, per quanto evoluta sempre scimmia é e il desiderio di emulazione la porta ad ambire alla gloria, che sia anche solo quella concessa da una manciata di "like" che un selfie può ottenere. Questo la inchioda inesorabilmente alla materia e il web, attraverso i social offre a tutti occasioni di irripetibile vuotezza.
Lo scorcio che si apre non è affatto lusinghiero: l'uomo occidentale moderno alla ricerca dell'affermazione di sé è una scimmia nuda, asservita al potere e priva di identità culturale propria.

Un messaggio tanto impietoso, tuttavia, funziona e vince il Festival, e ciò che fa sì che esso attacchi, prima ancora del testo, è l'ironia e l'autoironia con cui è messo in musica. Il sound semplice e accattivante, accompagnato da un balletto con la scimmia che rasenta il ridicolo è la vera ciliegina sulla torta del teatrino messo su da Gabbani. Questa leggerezza, associata alla chiave grottesca del brano gli è valsa la vittoria.
E un primo passo, nel riconoscercelo sentendocelo cantare cosa siamo, lo abbiamo fatto. Ci solleviamo dall'inquietudine che la consapevolezza di una simile situazione crea, guardandoci francamente allo specchio e facendoci su una risata. La scimmia si rialza!
E bravo Gabbani!


Occidentali’s Karma
di Fr. Gabbani - F. Ilacqua - L. Chiaravalli - Fr. Gabbani - Fi. Gabbani - L. Chiaravalli Ed. BMG Rights Management (Italy)/Baby Angel Music/The Saifam Group/Music Union Milano - Bergamo - Lugagnano di Sona (VR) - Milano


Essere o dover essere
Il dubbio amletico
Contemporaneo come l’uomo del neolitico.
Nella tua gabbia 2x3 mettiti comodo.
Intellettuali nei caffè
Internettologi
Soci onorari al gruppo dei selfisti anonimi.
L’intelligenza è démodé
Risposte facili
Dilemmi inutili.
AAA cercasi (cerca sì)
Storie dal gran finale
Sperasi (spera sì)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain.
Lezioni di Nirvana
C’è il Buddha in fila indiana
Per tutti un’ora d’aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L’evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Occidentali’s Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Piovono gocce di Chanel
Su corpi asettici
Mettiti in salvo dall’odore dei tuoi simili.
Tutti tuttologi col web
Coca dei popoli
Oppio dei poveri.
AAA cercasi (cerca sì)
Umanità virtuale
Sex appeal (sex appeal)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain.
Lezioni di Nirvana
C’è il Buddha in fila indiana
Per tutti un’ora d’aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L’evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Occidentali’s Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Quando la vita si distrae cadono gli uomini.
Occidentali’s Karma
Occidentali’s Karma
La scimmia si rialza.
Namasté Alé
Lezioni di Nirvana
C’è il Buddha in fila indiana
Per tutti un’ora d’aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L’evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Occidentali’s Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma


E poi c'è la seconda classificata, Fiorella Mannoia, per la quale ho sempre avuto un debole. La sua voce intensa e profonda, il suo modo di declamare, cantando, i testi rendendo solenne ogni singola parola, il suo sguardo, quegli occhi piccoli e scintillanti, la gestualità composta che accompagna la voce, tutto questo ha un fascino speciale.

E l'ho amata particolarmente per il suo essersi messa in gioco ancora con un pezzo che probabilmente, cantato da altri, non avrebbe conquistato il podio.
In Che sia benedetta, l'inquietudine la fa da padrona, evocando sensi di colpa e errori con l'inesorabilità del tempo che passa e non torna più. Il ritornello, però, apre sia musicalmente che testualmente con la semplice, evidente constatazione che la vita, la realtà, ciò che viviamo è tutto ciò che abbiamo e non potrebbe essere altrimenti rispetto a come è. Un inno all'esercizio del ringraziare, alla positività, un respiro di sollievo, una consolazione, un aiuto.

E allora, a voler coniugare le due cose, la scimmia nuda a testa bassa, inquieta e spaesata di Gabbani e l'inno alla vita della Mannoia ecco il quadro di come siamo messi è completo. Spaesati e felici, disperati e fiduciosi nel fatto che prima o poi qualcosa possa davvero cambiare.

Che sia benedetta
di Amara - S. Mineo - Amara
Ed. Edizioni Avarello/Edizioni Curci/Gianni Rodo/Iansà Ed. Mus. - Roma - Milano - Latina - Roma

Ho sbagliato tante volte nella vita
Chissà quante volte ancora sbaglierò
In questa piccola parentesi infinita quante volte ho chiesto scusa e quante no.
È una corsa che decide la sua meta quanti ricordi che si lasciano per strada
Quante volte ho rovesciato la clessidra
Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa che passa.
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta
Tenersela stretta
Siamo eterno siamo passi siamo storie
Siamo figli della nostra verità
E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona
Che sia fatta adesso la sua volontà
In questo traffico di sguardi senza meta
In quei sorrisi spenti per la strada
Quante volte condanniamo questa vita
Illudendoci d’averla già capita
Non basta non basta
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta a tenersela stretta
A chi trova se stesso nel proprio coraggio
A chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio
A chi lotta da sempre e sopporta il dolore
Qui nessuno è diverso nessuno è migliore.
A chi ha perso tutto e riparte da zero perché niente finisce quando vivi davvero
A chi resta da solo abbracciato al silenzio
A chi dona l’amore che ha dentro
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta
E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta
A tenersela stretta
Che sia benedetta

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